La digitalizzazione del Catasto Italiano è effettivamente iniziata nel 1988, dopo una serie di studi che hanno coinvolto tecnici dell'amministrazione finanziaria, accademici e professionisti del settore.
Venne effettuata un'analisi di tutti i sistemi catastali mondiali, prima di definire quale sarebbe stato il modello informatico da adottare per il nostro Paese. Ora sembra si sia giunti al termine di questa opera, con la disponibilità di nuovi servizi digitali, che consentono di avere la situazione di mappa (digitale) ad una data precisa, nonché di poter disporre delle mappe originali d’impianto, disegnate a mano nel periodo di formazione del Catasto Italiano (1886-1956).
Molte furono le proposte per tale digitalizzazione, alcune delle quali prevedevano il rilievo ex-novo di tutta la cartografia con mezzi aerofotogrammetrici. Si analizzarono i costi e si realizzarono fogli di prova, ma poi questa strada, anche se riproposta più volte (vedi a proposito questo articolo apparso su GEOmedia: Bezoari, G., & Selvini, A. (2006). Un test di confronto fra carte catastali e cartografia tecnica. GEOmedia, 10 (2). Recuperato da https://mediageo.it/ojs/index.php/GEOmedia/article/view/671 ) è stata abbandonata.
Il reale problema a cui si doveva rispondere era quello dell’aggiornamento continuo di una mappa che doveva rispondere a milioni di variazioni all’anno. Non bastava digitalizzarla, si doveva trovare il modo di rendere automatico l’inserimento di nuovi vettori e poligoni all’interno dell’intero sistema, il quale si sarebbe dovuto adattare all’introduzione delle variazioni. Si doveva cioè compensare la rete creata da tutti i punti e le loro relazioni (generalmente di distanza) all’introduzione di nuovi valori e misure che avrebbero potuto essere differenti da quelle fatte in precedenza per via del miglioramento tecnologico dei sistemi di misura. Il criterio principe fu quello di abbattere dei postulati dell’epoca, quali la invariabilità delle coordinate dei punti di riferimento trigonometrici e fu proprio nel 1988 che questo assioma venne abbattuto introducendo la compensazione rigorosa di reti che ridefiniva le coordinate dei punti di riferimento (fiduciali) e la loro attendibilità.
La soluzione venne da una procedura di calcolo di compensazione di reti progettata dal prof. Valentino Tomelleri dell’Istituto di Topografia e Geodesia di Roma (ex) costruita in Fortran per i calcolatori dell’epoca. Poteva trattare solo pochi punti per volta a causa della limitata memoria e relativa gestione. Per estenderla all’intero territorio italiano bisognava avere la possibilità di inserire migliaia di punti, e tenere presente l’affidabilità delle misure effettuate in termini di calcolo dell’errore su ognuno dei punti coinvolti.
PREGEO, la attuale procedura che consente questo, nacque seguendo questa esigenza, risolta brillantemente dall‘ing. Donato Tufillaro, durante la sua tesi di laurea e che portò alla pubblicazione anche del codice sorgente, così come aveva fatto Tomelleri (R. Carlucci, D. Tufillaro, Sull'ottimizzazione di classiche procedure di calcolo nei problemi di compensazione di reti, Rivista del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali. Poligrafico di Stato. n. 2/89 Roma).
Dall’epoca migliaia di professionisti del territorio hanno prodotto nuove misure, impostando relazioni tra punti fiduciali e di dettaglio, che sono variati nel tempo, principalmente per gli effetti del calcolo di compensazione che pur rispondendo ai principi rigorosi della statistica e del calcolo, non tengono conto dell’aspetto territoriale più cartografico. I continui ricalcoli della rete hanno portato a sbandamenti dalla configurazione originale spesso non accettabili, ed ecco che sono tornate di interesse le mappe originali di impianto, rese finalmente disponibili dall’amministrazione anche con la georeferenziazione nei principali sistemi ufficiali nazionali.
Sono disponibili oggi le visure degli stadi storici delle mappe, cioè “l’istantanea” della mappa a una data precisa, e dei fogli originali di impianto, ovvero gli esemplari unici delle mappe, come disegnati nel periodo di “formazione” del Catasto, dal 1886 al 1956. A questi due servizi di consultazione si aggiunge la possibilità di acquistare le immagini dei fogli originali di impianto e i file vettoriali delle mappe, anche in formato open. L’estratto di una mappa a uno specifico stadio storico, è disponibile dal 2014 ad oggi. Le nuove funzionalità prevedono anche la possibilità di richiedere la visura dei fogli originali di impianto, cioè gli esemplari unici delle mappe, disegnati a mano e costruiti con le informazioni rilevate sul terreno dai tecnici del Catasto al momento dell’impianto del sistema cartografico.
Attualmente sono disponibili per l’acquisto oltre 200mila immagini dei fogli originali di impianto delle mappe per cui è stata completata la georeferenziazione. Gli utenti, infine, possono acquistare anche i file vettoriali delle mappe utilizzabili direttamente nei software GIS e in un formato open, più adatto all’interscambio e all’archiviazione dei dati geometrici. Questo è reso possibile perché l’Agenzia ha completato la trasformazione delle coordinate delle mappe catastali nei Sistemi di riferimento nazionali e globali, che servono per conoscere la posizione di un punto sulla superficie terrestre.
Ad oggi il sistema del Catasto Italiano è uno dei più avanzati al mondo in quanto consente l’aggiornamento cartografico dei fogli di mappa in tempo reale, a seguito della presentazione di un atto di variazione con la procedura PREGEO.
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Il canale telematico SISTER consente di consultare le banche dati per eseguire visure, ricerche catastali ed ispezioni ipotecarie, previa stipula di una convenzione con l'Agenzia. Tramite Sister, inoltre, è possibile presentare documenti per l’aggiornamento delle banche dati catastale e ipotecaria. Le informazioni sul servizio sono disponibili su Schede - Consultazione banche dati - Sister (Professionisti e privati) - Agenzia delle Entrate (agenziaentrate.gov.it).
Aggiornamento del 22 Luglio 2024
Abbiamo ricevuto un commento dall'ing. Donato Tufillaro che riportiamo di seguito con piacere:
"... il ricorso agli originali d'impianto si è reso necessario - cfr. attività promosse all'epoca dall'ing. Flavio Celestino Ferrante - per il motivo che furono acquisiti i copioni di visura per formare la mappa numerica e la qualità grafica e metrica dei copioni è scarsa anche se essi contenevano tutti gli aggiornamenti fatti a mano fino al momento dell'acquisizione. In realtà la rete dei PF non è stata mai compensata ma il procedimento è stato messo a punto e dovrebbe partire a breve. Per inciso dopo varie prove ho trovato che è conveniente operare la compensazione sul piano della rappresentazione conforme trasformando ciascun rilievo e calcolando direzioni e distanze indirette con relativa matrice di varianza-covarianza...