Il 16 aprile si è svolto il primo incontro del Tavolo Mobilità della Consulta Roma Smart City Lab, coordinato da Andrea Benso, Vicepresidente dell’associazione RicostruiamoRoma.
Durante la riunione sono stati affrontati temi strategici legati alle infrastrutture di base della città intelligente. In particolare, si è discusso del “palo intelligente”, considerato un elemento chiave per la Smart City, e delle difficoltà legate alla burocrazia che rallentano l’introduzione di nuove tecnologie come i lampioni intelligenti, a causa di gare d’appalto ancora pensate per pali tradizionali.
Sono stati analizzati i recenti sviluppi delle reti di comunicazione urbana, come la rete One di Vodafone e il progetto Roma 5G di Inwit. È emerso che il traffico dati è già molto veloce, ma una gestione più razionale delle informazioni potrebbe abilitare modelli urbani più intelligenti. Si è anche osservato come le soluzioni sviluppate con TIM risultino oggi sottoutilizzate.
Particolare attenzione è stata data alle gare per i visori all’Ara Pacis e al Circo Massimo, che evidenziano la difficoltà di mantenere aggiornate le tecnologie impiegate. È stata ribadita la necessità di un modello di riferimento, come quello Roma 5G, per superare ostacoli ricorrenti.
Il confronto si è poi spostato sulla sensoristica per il monitoraggio degli stalli di parcheggio, mettendo a confronto tecnologie importate dalla Cina con sistemi sperimentali che comunicano direttamente con le unità di bordo dei veicoli. Sono stati citati esempi virtuosi, come quelli di Valencia e Tokyo, auspicando che almeno un quartiere di Roma possa diventare modello esemplare.
Antonio Falvo di Roma Mobilità è intervenuto per spiegare che, sebbene l’azienda disponga di una piattaforma dati avanzata, essa non viene ancora sfruttata a pieno. Il problema non è tecnologico, ma organizzativo: le informazioni raccolte da videocamere e circa 880 radar (che rilevano veicoli e movimenti ai semafori) non vengono gestite e aggiornate in modo efficace, limitando l’uso delle tecnologie disponibili.
Andrea Benso ha introdotto il tema dell’intelligenza artificiale (AI), sottolineandone la centralità e chiedendo ai partecipanti di riflettere sul suo impatto nella gestione della mobilità e dei dati urbani (data lake). La discussione ha messo in luce le potenzialità attuali dei modelli AI, in grado di offrire suggerimenti e decisioni autonome, con performance superiori rispetto ai modelli statistici tradizionali. In particolare, è stato evidenziato come l’AI abbia migliorato l’affidabilità dei modelli, facendo crescere l’accuratezza delle previsioni dal 50% al 70%.
È stato però ricordato che a Roma il tema del parcheggio è particolarmente complesso – si è citato il problema del parcheggio in doppia fila – e che le soluzioni adottate altrove non sono sempre replicabili, come dimostrano le difficoltà legate alla ricarica delle auto elettriche, spesso impedita dalla presenza di veicoli non elettrici alle colonnine.
È stato anche sottolineato come il lavoro da remoto (smart working) abbia prodotto effetti positivi: un incremento nei pagamenti dei parcheggi e un miglioramento dei controlli.
Benso ha concluso il suo intervento rimarcando l’importanza dell’educazione delle nuove generazioni ai principi della sostenibilità e del comportamento civico, fondamentali per costruire una vera Smart City.
Paolo Nesi,coordinatore di snap4city (snap4city.org) nel campo dell’aggregazione e analisi dei dati per la mobilità e i flussi turistici, ha presentato due progetti di collaborazione (“friendship”) che vedono aziende impegnate nella gestione e ottimizzazione dell’infrastruttura urbana. Le attività spaziano dalla regolazione semaforica all’offerta di trasporto pubblico, con soluzioni già implementate in città come Brescia e Cuneo. Nesi ha anche evidenziato l’uso strategico dell’intelligenza artificiale nelle soluzioni proposte e il riconoscimento internazionale ottenuto dalle loro pubblicazioni.
In chiusura, è stato ribadito l’impegno della Consulta nel trasformare le idee discusse in risultati concreti. L’incontro è stato infatti presentato come l’ufficializzazione di un percorso già avviato, volto a evitare che le proposte restino mere teorie o esercizi di stile. L’obiettivo è realizzare una co-progettazione autentica, capace di contribuire in modo significativo alla trasformazione urbana di Roma.