Che cos’è Smartlander? Uno Smartlander è un robot costruito per il rilievo di un corpo o di una massa nello spazio in grado di atterrare, come quello progettato dall’Agenzia Spaziale Giapponese, che dovrà essere lanciato nel 2022 per l’investigazione lunare, e che ottimizza la determinazione più favorevole del punto di allunaggio. In materia di simulazione d’impatti a ipervelocità è indimenticabile la missione ESA, conclusasi nel 2016, della sonda orbitante Rosetta e del suo lander Philae, che ha restituito centinaia di migliaia di immagini della cometa 67P - Churyumiuv/Gerasimenko, disponibili al pubblico con licenza Creative Commons: un progetto, tra i pochi realizzati con successo, legato al nome di Marcello Coradini.
La competizione a finanziamento privato tra Elon Musk e Jeff Bezos, il quale ha ieri compiuto il lancio suborbitale di pochi minuti dalla Terra e l’atterraggio di ritorno dello shuttle New Shepard di Blue Origin e della capsula con lo stesso Bezos tra gli astronauti, ha ottenuto un primato di turismo aerospaziale con razzi riciclabili. Le navette impiegano pero’ dispendiosi propellenti a idrogeno e ossigeno liquido, invasivi del ciclo dell’azoto, cristallizzando la nostra stratosfera già assottigliata dall’accumulo di nuvole di polimeri. Sarebbe auspicabile che la scoperta del teletrasporto possa inaspettatamente e presto soddisfare la curiosità di chiunque, davvero a proprio rischio e pericolo, voglia osservare con i propri occhi la Terra, prima che anche da Google Earth, di notte, appaia interamente fosforescente.
Ebbene Smartlander e’ ora anche la Startup di un gruppo di ricerca impegnato a combattere l’alibi corrente che il pianeta Terra goda di ottima salute, specialmente il suo cielo, ma anche i suoi mari. Con un progetto, pilotato da alcuni giovani ricercatori, tra i quali Marco Morales e Harmen Van Oosten, attraverso il PLNT Venture Academy di Leida e lo SBIC (Space Business Innovation Centre di Noordwijck, Olanda), che si propone di restituire nella sua complessità alla memoria umana, su licenza Creative Commons, per mezzo di Copernicus, quello che fotograferebbe un lander da vicino, come un libro aperto. Per mezzo di un AOI, Automated Optical Inspection, orientato a mappare e diagnosticare la Carta del rischio del pianeta da una piattaforma in Open Access, laddove, dall’Open Source di Copernicus, chiunque potrebbe evidenziare le funzioni variabili delle sue emergenze e allertare i suoi anticorpi e i suoi presidi immunitari già preposti con un’istantanea. Sono le idee che l’iniziativa privata dei magnati dovrebbe abbracciare e incoraggiare: la qualità, nata dalla ricerca, del prodotto commerciale e’ il principale vettore del suo successo.
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