La petroliera greca Sounion, come riportano tutte le testate giornalistiche, è stata oggetto di un attacco dei ribelli Houthi mercoledì 21 agosto 2024 nel Mar Rosso e, comprensibilmente, tutto ciò potrebbe rappresentare una grave minaccia ambientale. La nave, che trasporta circa 150.000 tonnellate di greggio, è stata danneggiata in più punti, provocando incendi che hanno messo in serio pericolo la sua stabilità.
Secondo ASPIDES - della missione Eu, che ha soccorso l’equipaggio, Sounion rappresenta ora un pericolo per la navigazione e l'ambiente. "È essenziale che tutti nella zona agiscano con cautela e si astengano da qualsiasi azione che potrebbe portare a un deterioramento della situazione attuale", si legge in una nota stampa della missione navale europea.
Secondo fonti di Euronews la petroliera non dovrebbe essere più in fiamme e alla deriva ma all'ancora. Gli Houthi non hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco.
Navigare in certi mari, non è cosa semplice, ma non per i venti o le correnti che lo caratterizzano e attraversano, bensì per la geopolitica che ruota intorno ad esso.
In altri tempi ci siamo occupati di un altro “imminente disastro ambientale” o “bomba ad orologeria”, sempre nello Yemen, quello della petroliera FSO SAFER.
L’attacco è avvenuto al largo della città portuale yemenita di Hodeida, nota per la sua importanza strategica ma anche per gli innumerevoli attacchi aerei a cui è sottoposta.
Ricapitolando, la petroliera Sounion è stata colpita da tre proiettili mercoledì 21 agosto, mentre giovedì 22 l’equipaggio ha abbandonato la nave e venerdì 23 è scoppiato un incendio a bordo. Il centro militare britannico United Kingdom Maritime Trade Operations, ha segnalato gli incendi in una nota ai naviganti venerdì sera e ha dichiarato che "la nave sembra essere alla deriva". Mentre secondo fonti Euronews, la petroliera è all’ancora.
Come consuetudine e per sostenere le informazioni circa i comprensibili imminenti disastri ambientali, abbiamo fatto ricorso all’analisi dei dati satellitari a noi disponibili.
E’ stata verificata la disponibilità dei dati satellitari di Sentinel 1 e 2, Landsat 9, PRISMA ed EMIT; per questi ultimi due non ci sono stati passaggi utili. I dati multispettrali, per le note condizioni meteo quasi sempre non favorevoli e com’è evidente nelle immagini che seguono, non hanno fornito il supporto atteso, mentre il dato SAR di Sentinel 1 ha permesso di generare delle plausibili ipotesi. Non avendo l’esatta posizione della petroliera si è ricercata la stessa per un raggio di 100 km dalla città portuale yemenita di Hodeida.
Per comprendere lo status delle petroliere nell’area indagata, ossia, verificare se in movimento o ancorata, è stata impiegata l'analisi delle scie dei target e l’analisi temporale. I dati radar da satellite sono utilizzati per tracciare e analizzare le traiettorie di navigazione in vari contesti, inclusi il monitoraggio del traffico aereo e marittimo. Grazie alla loro capacità di operare in qualsiasi condizione meteorologica e di fornire dati in tempo reale, i sistemi radar possono migliorare significativamente la sicurezza e l'efficienza nella navigazione. Ad esempio, l'uso di satelliti come quelli della costellazione Sentinel ha permesso acquisizioni frequenti e dettagliate delle superfici terrestri, facilitando l'analisi delle traiettorie di movimento.
Le immagini che seguono sono quelle di Sentinel 2, la cui acquisizioni ci sono state nei giorni 22 e 27 agosto e Landsat 9, la cui acquisizione è del giorno 26 agosto.
Come sopra preannunciato il dato SAR di Sentinel 1 del 20240821 e 26 sono quelli che, nell’ottica della ricerca di sversamenti di petrolio, hanno permesso di generare delle ipotesi.
L’immagine che segue e quella di Sentinel 1 del 20240821, ossia il giorno dell’attacco alla petroliera Sounion; com’è evidente, è fuori dell’area indicata dell’attacco, ossia la città portuale yemenita di Hodeida.
L’immagine che segue è quella di Sentinel 1 del 20240826; l’anomalia individuata è evidenziata nel cerchio rosso.
L’esame approfondito dello spettro analitico del dato del 26 agosto 2024 ha consentito di rilevare il ritrovamento di oli di superficie, probabilmente attribuibili a uno sversamento di petrolio. Nell’immagine che segue il Profile Plot ne evidenzia i tratti caratteristici.
Lo sversamento individuato è di circa 50 kmq e si trova dalla città portuale yemenita di Hodeida ad una distanza di circa 100 km. La plausibile ipotesi è che, considerando il greggio trasportato dalla petroliera Sounion, allorquando si confermato lo sversamento dello stesso, è plausibile pensare che quello individuato potrebbe essere fuoriuscito dalla petroliera.
https://www.reuters.com/world/middle-east/iran-says-houthis-agree-truce-so-boats-can-reach-damaged-oil-tanker-2024-08-28/
In conclusione, la situazione della petroliera Sounion nel Mar Rosso rappresenta una grave minaccia ambientale che richiede un intervento urgente per prevenire un potenziale disastro; anche se l’ultima immagine della petroliera del 28 agosto, fa ben sperare. La tregua temporanea concessa dagli Houthi offre una finestra di opportunità per le operazioni di messa in sicurezza, ma è necessaria una collaborazione internazionale per garantire un esito positivo e scongiurare le conseguenze di un eventuale affondamento della nave.
By Massimo Morigi – Associazione Cova Contro