Memorie topografiche

In ricordo di Giorgio Bezoari

In ricordo di Giorgio Bezoari

Una considerevole parte del mondo parla spagnolo, pur se domina ormai il “globish”, cioè quell’inglese generico e spesso mal pronunciato, ma pazienza. Nel mondo universitario italiano si sono dimenticati del francese, pur diffuso sino a fine Ottocento, ed è raro trovare un docente che sappia girare per il mondo hablando español. Giorgio Bezoari padroneggiava questa dolce lingua, e teneva dotte lezioni e conferenze per l’America latina, privilegiando Cuba ove era particolarmente apprezzato ed applaudito.

Con lui ho molto lavorato, scritto e pubblicato: la sua scomparsa, per la quale cade a ottobre 2022 il quinquennio, mi ha particolarmente addolorato. 

Giorgio era nato a Pavia nel 1940, si era laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano e dal 1° novembre 1973 vi diventato assistente di ruolo nel vecchio e glorioso Istituto di Geodesia e Topografia, diretto allora dal professor Luigi Solaini, presidente della International Society of Photogrammetry and Remote Sensing. Io allora ero assistente volontario da oltre un decennio, e vi tenevo le esercitazioni di topografia e di teoria e pratica delle misure: divenimmo subito amici. Ottima la sua carriera: nel 1975 ebbe l’incarico per topografia alla storica Università pavese e nel 1982 vi divenne professore associato. Quattro anni dopo tornò con lo stesso titolo in Politecnico. Nel 1990 era straordinario di fotogrammetria all’Università di Chieti, per essere “chiamato” come ordinario nella Facoltà di Architettura del Politecnico nel 1994. Nel frattempo era stato nominato professore onorario dalla Università del Norte di Trujillo in Perù.

Giorgio già come assistente si era fatto notare partecipando attivamente a corsi speciali come docente, e nel 1984 aveva pubblicato, con chi scrive questa nota e con l’altro amico e collega Carlo Monti, due volumi alquanto rivoluzionari per gli Istituti Tecnici per Geometri: Fondamenti di Rilevamento Generale con l’editore Ulrico Hoepli; topografia, fotogrammetria, cartografia e progettazione stradale vi erano esposti in modo nuovo e con molti riferimenti storici.

L’attività didattica e scientifica del professor Bezoari è dimostrata dai suoi molti interventi in università straniere, oltreché italiane. Da ricordare in modo specifico le sue lezioni e conferenze nelle seguenti università:

Technion Institute di Haifa, Israele; Univ. Samarcanda (Uzbekistan); CICON, Buenos Aires; Università Cattolica di Cordoba; Jordan Univ. di Annan e Yarmouk Univ. di Irbid (Giordania); Univ. di La Coruña (Spagna); Univ. di Nis (Serbia); Univ. di Trujillo (Perù); Univ. di Skopje (Macedonia); BUAP di Puebla (Messico). In particolare le università cubane di Camaguey, di Santa Clara e di Avana. In figura, la copertina del libro pubblicato in Italia dall’editore Maggioli nella collana Politecnica:

Bezoari book

Con Giorgio ebbi occasione anche di collaudare molte cartografie aerofotogrammetriche; mi si lasci ricordare quella importante di Milano in scala 1: 1000, digitale, base dei nuovi piani territoriali della città. Nella Facoltà di Architettura milanese Giorgio teneva il corso di topografia, ed io quello parallelo di fotogrammetria; molte esercitazioni e lavori di ricerca venivano fatti in comune. Quando mi venne l’idea di controllare, con mezzi satellitari, la storica base geodetica di Somma o del Ticino, Giorgio mi fu di largo aiuto anche coi mezzi a sua disposizione (i mie erano pochi). Ne venne un ottimo lavoro, pubblicato in diverse riviste; sempre sulla zona della base geodetica facemmo insieme un lungo lavoro di carattere storico sulla “Cascina Malpensa”, laddove ora sorge l’aeroporto dallo stesso nome. Un articolo in francese sulla Malpensa, tradotto per noi dalla gentile figlia di Giorgio, Silvia, allora come oggi residente ed operante a Crans-Montana nella Confederazione Elvetica, venne pubblicato dalla rivista Geomatik Schweiz che peraltro aveva già ospitato miei articoli in tedesco. 

In epoca più vicina, ebbi l’idea di rilevare con i più recenti metodi, il Castello Visconti di Somma Lombardo; Giorgio a sua volta volle coinvolgere nella lunga operazione i suoi amici e collaboratori dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara, guidati dal professor Giovanni Mataloni: ne venne un ottimo lavoro, fonte di diverse pubblicazioni successive. 

Socio autorevole della Società Italiana di Topografia e Fotogrammetria, dal 1982 al 1994 fu nel suo Consiglio Direttivo e tesoriere dal 1982 al 1986. Fu anche il primo coordinatore nazionale della AUTeC (Associazione Universitari di Topografia e Cartografia).

Nell’immagine sopra, un bel ricordo dei tempi felici: si era tutti noi a Helsinki, nel 1976, partecipanti al congresso internazionale della già menzionata ISPRS, nella cui serata inaugurale il nostro amato Professore e Maestro, Luigi Solaini, avrebbe salutato il suo successore. Ho scattato io la foto, a notte inoltrata, nella luce crepuscolare a mezzanotte passata, tipica di quel bellissimo Paese. Giorgio e la moglie Carla sono a destra, accanto ad Enrica Giussani (Alberto a sua volta ha sullo sfondo la guglia) mentre i primi a sinistra sono Ivana e Carlo Monti. 

Le discipline del rilevamento e della rappresentazione sono oggi molto diverse da quelle del secolo scorso; Giorgio fu con me e con Carlo Monti l’autore del volume che ne dava allora l’annuncio: si tratta di “Topografia Generale con elementi di Geodesia”, pubblicato nel 2002 dalla nota casa editrice UTET, oggi anche essa purtroppo scomparsa. Ma parecchi altri furono i volumi pubblicati assieme a Giorgio, fra cui due dell’editore Liguori di Napoli, sugli strumenti topografici e su quelli tipici della fotogrammetria.

Giorgio era da poco in pensione, e risiedeva a Crans-Montana con l’intera famiglia: il figlio in particolare parla fluentemente parecchie lingue europee. La notizia della sua scomparsa venne data a me ed a Carlo Monti dal collega Luigi Mussio, e non avremmo voluto crederci. Non vedevamo Giorgio da un paio d’anni e lo ricordavamo sempre gentile e sorridente, mai capace di alterarsi anche di fronte a situazioni difficili. Non ci parve vero di non poter più gustare assieme il caffè mattutino al bar del “Poli”, come si usava da decenni. Non lo dimenticheremo!

* già Presidente SIFET 

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