Decifrare l’inclinazione della Garisenda: la rivoluzione del laser scanning nella tutela della torre di Bologna

Decifrare l’inclinazione della Garisenda: la rivoluzione del laser scanning nella tutela della torre di Bologna

Con i suoi 48 metri d’altezza e un’inclinazione significativa (circa 4°), la Torre Garisenda di Bologna è oggi sotto osservazione continua grazie agli allarmi del suo sistema di monitoraggio.

Un team di geomatici ha sviluppato un approccio innovativo che trasforma la nostra comprensione del suo degrado strutturale. A differenza degli studi passati, focalizzati su singole facciate, questa ricerca analizza l’evoluzione delle deformazioni dell’intera struttura dal 2010 al 2023 attraverso scansioni laser avanzate.

Il cuore della metodologia risiede nella selezione statistica di fasce altimetriche per l’allineamento delle nuvole di punti. Identificando le porzioni murarie geometricamente più stabili, è stata ottenuta una co-registrazione con precisione millimetrica dei dati multitemporali in un sistema di riferimento unificato. Questa tecnica "filtra" i disturbi delle misurazioni tradizionali, rivelando modelli di deformazione chiari e coerenti nel decennio.

I risultati sono significativi: le mappe differenziali tra le scansioni mostrano spostamenti cumulativi che suggeriscono stress torsionale e flessione differenziale lungo tutta la torre. Il lato sud – il più sollecitato – ha subito un deterioramento accelerato dal 2012. Un fenomeno attribuibile a due fattori chiave: la subsidenza naturale del sottosuolo selenitico bolognese e l’impatto del sisma dell’Emilia-Romagna del 2012.

Queste scoperte vanno oltre la ricerca accademica. La torsione rilevata spiega l’inefficacia dei precedenti interventi di stabilizzazione. I modelli 3D delle deformazioni stanno ora guidando concretamente il restauro d’emergenza: gli ingegneri utilizzano questi dati per calcolare con precisione le forze di trazione dei tralicci (simili a quelli usati per la Torre di Pisa) e il volume delle iniezioni di malta nella fondazione.

"La geomatica è passata da ruolo osservativo a diagnostico", sottolinea la coordinatrice della ricerca, la Dott.ssa Arianna Pesci. "Non misuriamo solo l’inclinazione, ma riveliamo come la torre si muove nel tempo".

Questa innovazione è cruciale perchè le scansioni laser rilevano micro-deformazioni (precisione 0,5 mm) invisibili ai sensori tradizionali e la la selezione delle fasce altimetriche elimina gli errori d’allineamento causati da ponteggi o danneggiamenti superficiali.
Le analisi multitemporali dimostrano che il degrado strutturale non è lineare: accelera sotto eventi sismici
Con i lavori di restauro in corso fino al 2028, questo monitoraggio continuerà a fornire feedback in tempo reale. Ogni regolazione dei tiranti e ogni iniezione di malta saranno validati attraverso le mappe di deformazione, creando un modello dinamico di scienza della conservazione.

Per maggiori dettagli e informazioni rimandiamo alla lettura dell'articolo:

Pesci, A., Teza, G., Loddo, F., Rossetti, A., Gambuzzi, I., & Gambuzzi, A. (2025). Deformation and geometric change of GarisendaTower (2010‑2023): temporal variations and possible driving factors. Annals of Geophysics, 68(2), SY218. https://doi.org/10.4401/ag-9218

da questo articolo è tratta la figura in cui si mostra l'analisi morfologica multitemporale delle superfici della Torre Garisenda in questione.

 

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