Catastrofe marittima nel Mar Cinese Meridionale? Collisione tra due petroliere 

Catastrofe marittima nel Mar Cinese Meridionale? Collisione tra due petroliere 

La collisione tra le petroliere Hafnia Nile e Ceres I è avvenuta venerdì 19 luglio alle 06.15 a 55 miglia nautiche a nord-est di Pedra Branca.

 La Hafnia Nile, petroliera da 74.189 tpl costruita nel 2017 e battente bandiera di Singapore, è di proprietà di Bw Group ma è gestita dalla sua controllata Hafnia Pools. Della Ceres I, non è chiaro chi sia il proprietario, anche se i dati di S&P Global indicano che è registrata alla Ceres Shipping Ltd., società di Hong Kong. Nella collisione sembrerebbe che si sia sviluppato un incendio, non risultano vittime e gli equipaggi sono stati tratti in salvo.  

La guardia costiera della Malesia ha dichiarato sabato (20 luglio) la Ceres I, ha lasciato il luogo dell'incidente e si ritiene che abbia spento il suo sistema di tracciamento e si sia nascosta dopo essersi scontrata con l'MT Hafnia Nile. Sempre le autorità malesi riferiscono che "i livelli di inquinamento intorno alla nave sono ancora indeterminati" e  che la Ceres I è stata rilevata e intercettato alle 01:20 ora locale del 21 luglio. La guardia costiera malese ha anche arrestato i due rimorchiatori che avevano rimorchiato il VLCC. A tutt’oggi non si ha notizie di azioni intraprese per il recupero e la pulizia del greggio finito in mare, anche se il Dipartimento dell'Ambiente (DoE) e il Dipartimento della Marina malese sta monitorando l'estensione della fuoriuscita di petrolio.

Il Mar Cinese Meridionale è una delle rotte marittime più strategiche al mondo, cruciale per il traffico di petrolio e gas. Circa il 70% delle importazioni energetiche della Cina, principalmente petrolio, proviene da questa area, con le forniture che arrivano principalmente dall'Africa Orientale e dal Medio Oriente. Questa regione non solo è fondamentale per l'approvvigionamento energetico, ma è anche un punto di contesa geopolitica. La Cina sta cercando di affermare il suo controllo su queste acque, in parte a causa delle riserve sottomarine di idrocarburi. Le stime indicano che il Mar Cinese Meridionale potrebbe contenere circa 11 miliardi di barili di petrolio e 190 trilioni di piedi cubi di gas naturale, con ulteriori risorse potenzialmente scoperte.

I contenuti e la ricostruzione della dinamica dell’incidente sono visibili dai dati AIS registrati sul sito MarineTraffic cliccando sull'immagine seguente

https://x.com/i/status/1814219785262993882 - https://x.com/MarineTraffic/status/1814219785262993882

Il telerilevamento satellitare è uno strumento fondamentale per monitorare e gestire gli sversamenti di petrolio in mare. Grazie alla capacità di acquisire dati da grandi aree in tempo reale, i satelliti forniscono informazioni preziose per valutare l'estensione e l'impatto degli incidenti. Ecco come funziona e quali sono i suoi principali vantaggi. 

Tecnologie Utilizzate

1. Immagini Ottiche

Le immagini ottiche catturate da satelliti possono rivelare la presenza di macchie di petrolio sulla superficie dell'acqua. Queste immagini sono utili per:

  • Identificare la posizione dello sversamento: Le macchie di petrolio appaiono più scure rispetto all'acqua circostante;
  • Monitorare l'evoluzione nel tempo: Le immagini possono essere confrontate per valutare come si espande o si riduce la macchia.

2. Radar a Apertura Sintetica (SAR)

Il radar a apertura sintetica è particolarmente efficace per il monitoraggio degli sversamenti, poiché può operare anche in condizioni di scarsa visibilità (nebbia, nuvole). Le sue applicazioni includono:

  • Rilevamento di macchie di petrolio: Le macchie appaiono come aree più lisce rispetto all'acqua circostante, poiché il petrolio riduce il riflesso delle onde radar;
  • Monitoraggio in tempo reale: Le immagini SAR possono essere acquisite frequentemente, permettendo un monitoraggio continuo.

Considerando che nessuna Autorità ha fornito le esatte coordinate del punto della collisione tra le due petroliere, e riferendoci ai posizionamenti riportati nel link della ricostruzione della dinamica dell’incidente, si è provveduto, attraverso l’applicazione della tecnica della pseudo-geolocalizzazione, di identificare, con un errore di circa tre chilometri, il punto dell’impatto. Tale tecnica è anche nota come geolocalizzazione approssimativa o geotagging approssimativo, è una tecnica utilizzata per assegnare informazioni geografiche a contenuti digitali (come immagini, video o post sui social media) senza una precisa localizzazione. L’immagine che segue ne mostra il risultato.

Fig2

Per comprendere se sono presenti sversamenti nell’area oggetto della collisione, abbiamo effettuato una ricerca consultando i dati presenti nel sito app.sentinel-hub.com. Sono stati individuati i dati satellitari disponibili in seno alla costellazione Copernicus e del satellite Landsat 9 che sono i seguenti:

  • per i dati SAR,nei periodi sopra citati non ci sono state registrazioni; l’immagine che segue lo dimostra.

Fig3

 

  • per i dati ottici, nei periodi sopra citati sono presenti dei dati significativi del satellite Sentinel 2, nei giorni 18 e 20 luglio 2024 e Landsat il giorno 19 luglio 2024.

Fig4

Fig5

Fig6

   

Effettuando un’analisi di dettaglio dello stato delle presenze all’interno dell’area della collisione emerge che:

il giorno 18 luglio 2024, nell’area, sono presenti due petroliere di colore rosso con una lunghezza superiore a 250 m e poste a una distanza di circa 3 km, altre due con una lunghezza superiore ai 300m ed altre tre con dimensioni inferiore a cento metri.

Fig8

il giorno 19 luglio 2024, nulla è visibile nell’area di collisione per le condizioni meteo impossibili.

Fig9

il giorno 20 luglio 2024, nell’area, sono ben visibili le due petroliere di colore rosso con una lunghezza superiore a 250 m e poste a una distanza di circa 2 km, altre due con una lunghezza inferiore a cento metri.

Fig10

Nella prospettiva di censire le petroliere presenti nell’area i giorni precedenti la collisione delle due petroliere, attraverso l’acquisizione dei dati SAR di Sentinel 1 è emerso che:

il giorno 15 luglio 2024, nell’area della collisione c’erano circa cinquanta petroliere; alcune posizionate ad una distanza inferiore a seicento metri.

Fig11

il giorno 16 luglio 2024, a cento chilometri a sud dell’area della collisione è presente uno sversamento con una lunghezza di circa 20km.

Fig12

I dati sopra mostrati hanno permesso di rilevare i vantaggi del Telerilevamento Satellitare che sono:

1. Ampia Copertura

I satelliti possono monitorare vaste aree in un breve lasso di tempo, consentendo di rilevare sversamenti anche in zone remote o difficili da raggiungere.

2. Rapidità di Risposta

Le informazioni ottenute tramite telerilevamento possono essere rapidamente analizzate e condivise con le autorità competenti, facilitando una risposta tempestiva.

3. Analisi Storica

I dati storici possono essere utilizzati per confrontare eventi attuali con sversamenti passati, migliorando la comprensione delle dinamiche ambientali e dei rischi associati.

4. Supporto alle Decisioni

Le informazioni dettagliate e tempestive fornite dal telerilevamento aiutano le autorità e le organizzazioni di emergenza a prendere decisioni informate riguardo alle operazioni di contenimento e pulizia.

Nuovamente il telerilevamento satellitare si è dimostrato uno strumento indispensabile nella gestione degli sversamenti di petrolio. Grazie alla sua capacità di fornire dati accurati e tempestivi, contribuisce a migliorare la risposta agli incidenti, minimizzare i danni ambientali e supportare le operazioni di recupero. Con l'evoluzione delle tecnologie di telerilevamento, ci si aspetta che il monitoraggio degli sversamenti diventi sempre più preciso e efficace.

By Massimo Morigi Associazione Cova Contro

Foto di copertina da https://www.brecorder.com/trends/hafnia-nile

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