La Hafnia Nile, petroliera da 74.189 tpl costruita nel 2017 e battente bandiera di Singapore, è di proprietà di Bw Group ma è gestita dalla sua controllata Hafnia Pools. Della Ceres I, non è chiaro chi sia il proprietario, anche se i dati di S&P Global indicano che è registrata alla Ceres Shipping Ltd., società di Hong Kong. Nella collisione sembrerebbe che si sia sviluppato un incendio, non risultano vittime e gli equipaggi sono stati tratti in salvo.
La guardia costiera della Malesia ha dichiarato sabato (20 luglio) la Ceres I, ha lasciato il luogo dell'incidente e si ritiene che abbia spento il suo sistema di tracciamento e si sia nascosta dopo essersi scontrata con l'MT Hafnia Nile. Sempre le autorità malesi riferiscono che "i livelli di inquinamento intorno alla nave sono ancora indeterminati" e che la Ceres I è stata rilevata e intercettato alle 01:20 ora locale del 21 luglio. La guardia costiera malese ha anche arrestato i due rimorchiatori che avevano rimorchiato il VLCC. A tutt’oggi non si ha notizie di azioni intraprese per il recupero e la pulizia del greggio finito in mare, anche se il Dipartimento dell'Ambiente (DoE) e il Dipartimento della Marina malese sta monitorando l'estensione della fuoriuscita di petrolio.
Il Mar Cinese Meridionale è una delle rotte marittime più strategiche al mondo, cruciale per il traffico di petrolio e gas. Circa il 70% delle importazioni energetiche della Cina, principalmente petrolio, proviene da questa area, con le forniture che arrivano principalmente dall'Africa Orientale e dal Medio Oriente. Questa regione non solo è fondamentale per l'approvvigionamento energetico, ma è anche un punto di contesa geopolitica. La Cina sta cercando di affermare il suo controllo su queste acque, in parte a causa delle riserve sottomarine di idrocarburi. Le stime indicano che il Mar Cinese Meridionale potrebbe contenere circa 11 miliardi di barili di petrolio e 190 trilioni di piedi cubi di gas naturale, con ulteriori risorse potenzialmente scoperte.
I contenuti e la ricostruzione della dinamica dell’incidente sono visibili dai dati AIS registrati sul sito MarineTraffic cliccando sull'immagine seguente
https://x.com/i/status/1814219785262993882 - https://x.com/MarineTraffic/status/1814219785262993882
Il telerilevamento satellitare è uno strumento fondamentale per monitorare e gestire gli sversamenti di petrolio in mare. Grazie alla capacità di acquisire dati da grandi aree in tempo reale, i satelliti forniscono informazioni preziose per valutare l'estensione e l'impatto degli incidenti. Ecco come funziona e quali sono i suoi principali vantaggi.
Tecnologie Utilizzate
1. Immagini Ottiche
Le immagini ottiche catturate da satelliti possono rivelare la presenza di macchie di petrolio sulla superficie dell'acqua. Queste immagini sono utili per:
- Identificare la posizione dello sversamento: Le macchie di petrolio appaiono più scure rispetto all'acqua circostante;
- Monitorare l'evoluzione nel tempo: Le immagini possono essere confrontate per valutare come si espande o si riduce la macchia.
2. Radar a Apertura Sintetica (SAR)
Il radar a apertura sintetica è particolarmente efficace per il monitoraggio degli sversamenti, poiché può operare anche in condizioni di scarsa visibilità (nebbia, nuvole). Le sue applicazioni includono:
- Rilevamento di macchie di petrolio: Le macchie appaiono come aree più lisce rispetto all'acqua circostante, poiché il petrolio riduce il riflesso delle onde radar;
- Monitoraggio in tempo reale: Le immagini SAR possono essere acquisite frequentemente, permettendo un monitoraggio continuo.
Considerando che nessuna Autorità ha fornito le esatte coordinate del punto della collisione tra le due petroliere, e riferendoci ai posizionamenti riportati nel link della ricostruzione della dinamica dell’incidente, si è provveduto, attraverso l’applicazione della tecnica della pseudo-geolocalizzazione, di identificare, con un errore di circa tre chilometri, il punto dell’impatto. Tale tecnica è anche nota come geolocalizzazione approssimativa o geotagging approssimativo, è una tecnica utilizzata per assegnare informazioni geografiche a contenuti digitali (come immagini, video o post sui social media) senza una precisa localizzazione. L’immagine che segue ne mostra il risultato.
Per comprendere se sono presenti sversamenti nell’area oggetto della collisione, abbiamo effettuato una ricerca consultando i dati presenti nel sito app.sentinel-hub.com. Sono stati individuati i dati satellitari disponibili in seno alla costellazione Copernicus e del satellite Landsat 9 che sono i seguenti:
- per i dati SAR,nei periodi sopra citati non ci sono state registrazioni; l’immagine che segue lo dimostra.
- per i dati ottici, nei periodi sopra citati sono presenti dei dati significativi del satellite Sentinel 2, nei giorni 18 e 20 luglio 2024 e Landsat il giorno 19 luglio 2024.
Effettuando un’analisi di dettaglio dello stato delle presenze all’interno dell’area della collisione emerge che:
il giorno 18 luglio 2024, nell’area, sono presenti due petroliere di colore rosso con una lunghezza superiore a 250 m e poste a una distanza di circa 3 km, altre due con una lunghezza superiore ai 300m ed altre tre con dimensioni inferiore a cento metri.
il giorno 19 luglio 2024, nulla è visibile nell’area di collisione per le condizioni meteo impossibili.
il giorno 20 luglio 2024, nell’area, sono ben visibili le due petroliere di colore rosso con una lunghezza superiore a 250 m e poste a una distanza di circa 2 km, altre due con una lunghezza inferiore a cento metri.
Nella prospettiva di censire le petroliere presenti nell’area i giorni precedenti la collisione delle due petroliere, attraverso l’acquisizione dei dati SAR di Sentinel 1 è emerso che:
il giorno 15 luglio 2024, nell’area della collisione c’erano circa cinquanta petroliere; alcune posizionate ad una distanza inferiore a seicento metri.
il giorno 16 luglio 2024, a cento chilometri a sud dell’area della collisione è presente uno sversamento con una lunghezza di circa 20km.
I dati sopra mostrati hanno permesso di rilevare i vantaggi del Telerilevamento Satellitare che sono:
1. Ampia Copertura
I satelliti possono monitorare vaste aree in un breve lasso di tempo, consentendo di rilevare sversamenti anche in zone remote o difficili da raggiungere.
2. Rapidità di Risposta
Le informazioni ottenute tramite telerilevamento possono essere rapidamente analizzate e condivise con le autorità competenti, facilitando una risposta tempestiva.
3. Analisi Storica
I dati storici possono essere utilizzati per confrontare eventi attuali con sversamenti passati, migliorando la comprensione delle dinamiche ambientali e dei rischi associati.
4. Supporto alle Decisioni
Le informazioni dettagliate e tempestive fornite dal telerilevamento aiutano le autorità e le organizzazioni di emergenza a prendere decisioni informate riguardo alle operazioni di contenimento e pulizia.
Nuovamente il telerilevamento satellitare si è dimostrato uno strumento indispensabile nella gestione degli sversamenti di petrolio. Grazie alla sua capacità di fornire dati accurati e tempestivi, contribuisce a migliorare la risposta agli incidenti, minimizzare i danni ambientali e supportare le operazioni di recupero. Con l'evoluzione delle tecnologie di telerilevamento, ci si aspetta che il monitoraggio degli sversamenti diventi sempre più preciso e efficace.
By Massimo Morigi Associazione Cova Contro
Foto di copertina da https://www.brecorder.com/trends/hafnia-nile