MA QUALE TOPOGRAFIA?

MA QUALE TOPOGRAFIA?

Caro direttore ma prima di tutto caro collega topografo; rileggevo stamani un articolo pubblicato dalla Tua rivista nell’ormai lontano 2013.

Si trattava di una serrata critica, all’allora appena emesso programma ministeriale per i nuovi Geometri, o meglio “Periti CAT”, secondo la balzana idea di qualche funzionario poi passata al legislatore. Mamma mia! Nulla venne fatto dei suggerimenti e delle osservazioni contenute nell’articolo, redatto da me e dal valoroso collega Carlo Monti anche lui già presidente della SIFET, per cui oggi si continua, negli istituti tecnici, a parlare a vanvera, di cose che non esistono più come le “coltellazioni” e gli “squadri”. Pazienza!

Ma la questione è ben più grave: cosa è la “topografia” oggi, a più di dieci anni di distanza da allora e con la commistione nel frattempo avvenuta fra misura sul terreno e misura sulle immagini, dopo la diffusione sia dei droni che degli scansori laser, commista coi programmi di calcolo impensabili ancora un decennio fa? (penso con raccapriccio agli esami sia di “maturità” che di “abilitazione” che impongono l’uso di calcolatrici “non programmabili”!). Facciamo una riflessione: un modesto geometra, ma ben attrezzato ed al pari col suo tempo, viene incaricato di rilevare un modesto appezzamento di terreno che è diventato edificabile. Cosa fa? Un tempo, ormai contabile a decine di anni, non vi era che la celerimensura con tacheometro e stadia (lasciamo perdere l’inizio del secolo ventesimo, quando si usavano pertiche, allineamenti e livello a parte). Oggi si potrebbe ricorrere a nuvole di punti con un paio di prese da laser scanner, oppure ad un paio di prese da “drone” con facile restituzione “locale” a qualsiasi scala.  Ho fatto questo esempio elementare ma potrei continuare: dal piccolo e locale al grande e diffuso. Morale: vale ancora la pena di continuare, sia nelle scuole secondarie che nelle università, a tenere separato il corso di “topografia” da quello (dalla dizione ormai incompleta) di “fotogrammetria”?

Non so più cosa insegnino i miei colleghi universitari nelle loro lezioni: a qualcuno di loro ho chiesto, ottenendo risposte varie e vaghe. Alcuni consigliano agli allievi testi in inglese, vista la carenza italiana in merito. A proposito: ho recensito da poco un testo usato nel Politecnico di Milano, dedicato a topografia e trattamento delle immagini, non da tutti gradito: un personaggio di spicco, leggendo la recensione, mi ha scritto testualmente, visto il rapporto di pagine in quel libro fra topografia e trattamento: non so se ridere o piangere! giudizio sintetico che mi ha lasciato assai perplesso. 

Cosa venga oggi propinato ai ragazzi degli istituti tecnici, al lume del sopra citato programma del 2014, proprio non so. Fui presidente di commissione per esami di abilitazione nel 2017, a novant’anni suonati. Alla mia timida domanda, fatta a qualche abilitando, sul come e qualmente avrebbe misurato il dislivello fra la soglia di ingresso dell’istituto ove ci trovavamo e la vicina soglia di uscita della MM, ottenni le risposte più varie e più ridicole. Ma tutti vennero poi abilitati, anche perché avevano ben detto come ripartire, fra condomini, le spese di uso dell’ascensore. Sic et simpliciter.

Ed ora la senatrice Malpezzi insiste nella proposta di “laureare” geometri, con programmi pur sempre “multidisciplinari” come quelli vigenti, dimenticando i programmi dei geometri europei, nei quali non trovano posto le quote ascensoriali insieme alla sicurezza dei muratori che viaggiano sui traballanti impalcati dei costruendi edifici di vario tipo: cosa impensabile nel Regio Decreto n° 274 del 1929. 

 

I contenuti redazionali di questo sito (articoli, editoriali, redazionali, video e podcast) sono soggetti ai seguenti Termini di utilizzo
Redazione mediaGEO società cooperativa
Via Palestro, 95 00185 Roma.
P.I: 11534171001 - Tel. +39 06 64871209 Email: info@mediageo.it
www.mediageo.it
Testata telematica registrata al
Tribunale di Roma
n° 231/2009 del 26-6-2009.