Nell'apposito sito dedicato al progetto Carta della Natura, si legge che è nata con la Legge 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree protette,
che stabilisce come sua finalità la realizzazione di uno strumento di conoscenza che “[…] individua lo stato dell'ambiente naturale in Italia, evidenziando i valori naturali ed i profili di vulnerabilità territoriale”.
Negli intenti della Legge la Carta della Natura si configura quindi come un sistema organizzato per raccogliere, studiare e analizzare l’informazione territoriale ecologico-ambientale e metterla a disposizione dei vari centri decisionali del Paese, in primo luogo per contribuire alla individuazione di aree da tutelare.
Ricordo che quando ero alle prime armi con i contratti universitari, venni ingaggiato come cartografo disegnatore dall'istituto di genetica del CNR, per "lucidare" alcune parti della Carta della Natura che due ricercatori stavano iniziando a compilare. Era un lavoro che mi riempiva di soddisfazione, sapendo che finalmente si iniziava a individuare quelle aree che dovevano essere protette da un punto di vista legislativo. Ricordo anche i commenti del Dr. L. Contoli che ci ricordava che i Biotopi che venivano delimitati, avevano comunque perso qualsiasi caratteristica della loro intrinseca definizione per via del fatto che l'impatto antropico ne aveva snaturato la condizione di "luogo non contaminato dall'uomo". Ma il Dr. S. Palladino incitava i giovani disegnatori, me stesso e il caro collega V. Salviati, a continuare a disegnare senza sentire queste considerazioni che, seppur giuste, andavano tralasciate per salvaguardare il più possibile. Non c'erano ancora sistemi CAD diffusi, men che meno i GIS e, "lucidare" significava delineare con maestria per la stampa, appunto su carta lucida e trasparente, con penne a inchiostro (Graphos o Rapidograph) i tratti della grafia cartografica. Era il 1979.
Oggi a distanza di 44 anni, mi trovo a parlare, con grande piacere, del Geoportale di Carta della Natura, che inizialmente pensata per individuare e delimitare le Aree Protette, è stata estesa all'uso anche in molti altri ambiti, quali: pianificazione, valutazioni ambientali, individuazione e disegno delle reti ecologiche, reporting ambientale, analisi di scenari evolutivi territoriali ed altro ancora. Proprio come si aspettavano i due ricercatori menzionati del CNR.
Oggi Carta della Natura è il risultato di due fasi di attività:
1. Rilievo Cartografico
La Carta degli habitat é prodotta per ambiti regionali. Le carte degli habitat sono state prodotte ad oggi per 16 regioni pari al 74,2% del territorio italiano, per conoscere e rappresentare a diverse scale la tipologia e la distribuzione degli ecosistemi e habitat terrestri italiani su tutto il territorio nazionale.
2. La valutazione ecologico-ambientale di ciascun biotopo cartografato,
che focalizza l’attenzione sullo stato degli ecosistemi evidenziando le aree a maggior pregio naturale e quelle più a rischio di degrado, per stimare gli Indici di:
Valore Ecologico, Sensibilità Ecologica, Pressione Antropica, Fragilità Ambientale.
E' attualmente utilizzata da Amministrazioni pubbliche, da imprese o studi privati, da Università e privati cittadini.
La cartografia di Carta della Natura è disponibile on-line nel visualizzatore cartografico e le informazioni tabellari associate sono consultabili dal visualizzatore cliccando sulle mappe o direttamente nel Geoportale di Carta della Natura.
Si accede da questa storia descrittiva: https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/storymaps/stories/e640483d4d8a47cea8c996e6fd17870d
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ISPRA - Dipartimento per il monitoraggio e la tutela dell'ambiente e per la conservazione della biodiversità - Sezione Carta della Natura
Per informazioni:
Copia qui lo "short link" a questo articolo
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