Negli ultimi anni, i Digital Twin hanno catturato l’attenzione come una tecnologia rivoluzionaria. Ma si tratta davvero di un cambiamento epocale, o è solo un nuovo modo di descrivere pratiche già esistenti?
Ad esempio, lo sviluppo dei gemelli digitali per le città sembra una naturale evoluzione di tecniche consolidate come il rilievo e la cartografia 3D. Tecnologie come CAD e BIM si sono evolute per integrare funzionalità gestionali, trasformando progressivamente i sistemi informativi. Il BIM, infatti, può essere visto come una versione avanzata del CAD, arricchita da strumenti per l’Asset Management.
In realtà, settori come l’impiantistica e le reti energetiche utilizzano da anni rilievi associati a database per ottimizzare manutenzioni e operazioni. Come ad esempio l’Acquedotto Pugliese, da tempo modellato con rilievi in situ riportati su sistemi GIS appoggiati da software di controllo dei sensori e della regolazione dei flussi idrici.
Oggi, molte di queste applicazioni vengono semplicemente etichettate come Digital Twin.
Un esempio recente è il progetto per Milano, descritto come un’iniziativa basata su gemelli digitali. Tuttavia, esso si limita a combinare rilievi aerofotogrammetrici topograficamente inquadrati e tecnologie Lidar in un sistema informativo territoriale, dimostrando che spesso il termine serve più a semplificare la comunicazione che a rappresentare una vera innovazione.
Definizione di Digital Twin?
Spesso ciò che ieri veniva chiamato “rilievo 3D dettagliato inserito in un sistema informativo territoriale” oggi viene ridefinito come Digital Twin. Questa nuova terminologia rischia di creare confusione, perché racchiude significati molteplici e talvolta generici.
In linea generale, un Digital Twin è una replica digitale precisa del mondo fisico, aggiornata dinamicamente per simulare, analizzare e ottimizzare prestazioni. Tuttavia, mantenere queste rappresentazioni allineate alla realtà richiede aggiornamenti costanti, un processo non sempre regolamentato.
Nel passato, la cartografia prevedeva aggiornamenti biennali per garantire affidabilità e precisione. Forse anche i *Digital Twin* necessiterebbero di approcci simili, associando una data al modello: ad esempio, *Digital Twin Roma2025.0* o *Milano2025.0*.
Benefici e Aspettative
Secondo un’indagine Hexagon del 2024 (Digital Twin Industry Report*) su 660 leader di settore, il 96% dei dirigenti riconosce il potenziale dei gemelli digitali. I benefici riscontrati includono maggiore collaborazione e risoluzione proattiva dei problemi, superando spesso le aspettative iniziali.
Ad esempio, tra le aziende che già utilizzano i gemelli digitali, il 44% osserva miglioramenti nella collaborazione, contro il 19% delle organizzazioni che non li hanno ancora adottati. Analogamente, la capacità di prevenire problemi aumenta dal 28% al 47% tra gli utilizzatori attivi.
Tuttavia, gli effetti più tangibili, come la riduzione dei costi o l’aumento dei ricavi, mostrano un divario meno marcato tra aspettative e realtà.
La Diffidenza Tecnologica
Molti settori guardano con cautela alla trasformazione digitale, memori di promesse non mantenute. Sebbene il digitale sia ormai essenziale, soprattutto nella pianificazione urbana, la transizione spesso incontra resistenze legate al timore di fallimenti o alla mancanza di urgenza.
Nel contesto urbano, però, la cartografia digitale esiste da decenni e i modelli 3D rappresentano oggi il punto di partenza per la gestione operativa e la pianificazione strategica.
Il concetto di *Digital Twin* rappresenta una potenziale rivoluzione tecnologica, ma non è privo di rischi. Per evitare che diventi solo una moda, è fondamentale affrontare le sfide legate alla standardizzazione, all’aggiornamento dei dati e alla gestione a lungo termine. Solo così potrà trasformarsi in un’effettiva innovazione, apportando benefici concreti e duraturi.
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*Digital Twin Industry Report https://hexagon.com/resources/insights/digital-twin/report