Cassini: un fondo da un miliardo di euro per le startup spaziali

Cassini: un fondo da un miliardo di euro per le startup spaziali

CASSINI, Competitive Space Start-ups for INnovatIon, è un fondo spaziale da 1 miliardo di euro che intende dare impulso alle startup e all'innovazione spaziale all'interno dell'UE.

Come descrive la pagina ufficiale di CASSINI della Commissione Europea, l'iniziativa cerca di sostenere l'imprenditorialità tra le imprese legate allo spazio nell'Unione Europea (UE). In particolare, risponde alle esigenze delle aziende in diverse fasi di crescita, e alle aziende che sviluppano tecnologie spaziali e applicazioni digitali per vari mercati, migliorando l'accesso agli investimenti e alle reti professionali.

Prima di CASSINI c'era Copernicus, il programma di Osservazione della Terra (EO) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). L'UE ha svolto un ottimo lavoro nel sostenere l'industria spaziale in generale. Un ottimo esempio di ciò è il programma Copernicus e tutti i satelliti che l'ESA ha finanziato e lanciato, rendendo disponibili a tutti i dati. Il valore economico, che è stato generato in aggiunta a quei dati dalle aziende che stanno costruendo soluzioni o fornendo servizi di consulenza, è enorme. Quindi, gran parte dell'industria EO è stata costruita su questa decisione.

Il 25 gennaio 2022, i funzionari della Commissione Europea, della Banca Europea per gli Investimenti e del Fondo Europeo per gli Investimenti hanno annunciato che avrebbero impegnato almeno 1 miliardo di euro in cinque anni per CASSINI, un programma che fornirà finanziamenti in fase iniziale per Compagnie spaziali europee.

Solo cinque anni fa, lo spazio era considerato di competenza esclusiva delle grandi aziende e delle agenzie governative. I programmi Copernicus e CASSINI l'hanno cambiata. Anche se aziende come SpaceX stanno salendo alle stelle in popolarità con satelliti che vengono messi in orbita a decine quasi ogni mese, le imprese più piccole hanno risentito dell'essere state lasciate indietro. Ed ecco che l'Europa, d'altronde anche come gli Stati Uniti, inizia a prodigarsi per incoraggiare i player privati ​​più piccoli a prendere parte al mercato spaziale.

La space economy sta assumendo un ruolo rilevante nella politica socioeconomica degli Stati Europei. Secondo stime recenti, la space economy ha toccato a livello globale i 447 miliardi di dollari nel 2020 (e potrebbe raggiungere un giro d’affari di 1000 miliardi di dollari nel 2040).

Le piccole e medie imprese che operano nell’industria spaziale rappresentano circa il 90% del tessuto industriale europeo, però non dispongono di programmi nazionali di sviluppo economico-tecnologico mirati efficacemente alle pmi e start-up attive nel settore della ricerca e dell’innovazione in campo spaziale e aerospaziale; una grave assenza che rischia di spingere dette imprese a ricercare finanziamenti privati, non soltanto al di fuori dei propri confini nazionali, ma anche al di fuori dell’Unione europea. Circostanza che, di fatto, comprometterebbe la crescita e la competitività, tanto dei singoli Stati membri che dell’intera Ue.

Pertanto, la Commissione europea, avendo tra le sue priorità la realizzazione di un’economia comune più solida, sostenibile e inclusiva, improntata sull’implementazione dei livelli di occupazione e produttività e, soprattutto, osservando l’art. 6 del Regolamento Ue 2021/696 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 aprile 2021 (vale a dire quel regolamento che ha istituito il nuovo programma spaziale europeo e la nascita della Euspa “Eu Agency for the Space Programme”, che ha sostituito la GSA), è intervenuta con l’attuazione del programma Cassini.

https://ec.europa.eu/defence-industry-space/eu-space-policy/space-research-and-innovation/cassini-space-entrepreneurship-initiative_it

 


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