Strumenti Topografici: Accuratezze centimetriche in una prova sul campo con DJI Mavic 3E Enterprise.

Strumenti Topografici: Accuratezze centimetriche in una prova sul campo con DJI Mavic 3E Enterprise.

Dopo il superamento del datato DJI Phantom 4 RTK e della minaccia dell’intero mercato da parte di Autel, con il modello EVO II PRO RTK, DJI ha ripreso una notevole posizione di importanza nella sfera dei droni professionali. La notizia dell’uscita di un modello Enterprise, infatti, ha suscitato parecchio interesse negli utenti che utilizzano i droni per scopi lavorativi.

A tal proposito, il team di Strumenti Topografici ha voluto concentrarsi sull’effettivo sviluppo dei dati offerti dal DJI Mavic 3E Enterprise, attraverso una scrupolosa prova sul campo, divisa in puntate, per valutare nel concreto le capacità di questo nuovo drone.

Dotato di una rigida valigia rugged per il trasporto, DJI Mavic 3E  viene presentato con una serie di accessori che ne affermano la professionalità.

L’ottimo radiocomando, con schermo integrato da 5.5“e risoluzione 1920*1080px ad alta luminosità, assicura all’utente una chiara visibilità anche in presenza di luce diretta del sole.

Una volta acceso, si è subito operativi! DJI Pilot 2, l’app di volo di DJI, è già preinstallata sul radiocomando ed offre facile accesso ai controlli del drone e del carico utile.

DJI ha voluto migliorare l’esperienza dell’utente in tutto, dalla visualizzazione dei dettagli di volo e delle informazioni di navigazione, alla realizzazione delle missioni di volo.

L’unica limitazione che si può riscontrare nel kit del DJI Mavic 3E Enterprise, anche se poi non così rilevante, è la presenza di una sola batteria di volo intelligente. È doveroso, infatti, aggiungere ulteriori batterie al proprio kit, per essere sicuri di avere il massimo delle performance, anche quando si è a corto di carica. Una nota positiva, però, risiede nella possibilità di trasportare, nella valigetta rugged del Mavic 3E, anche le batterie aggiuntive ed il relativo caricatore.

Per dare il massimo valore all’intero kit, va aggiunto il modulo RTK, che può essere montato e smontato con semplicità ogni volta che si vuole.

“Non si mettono più target a terra…” – questa affermazione è ormai comune quando si parla di droni con sistemi RTK/PPK montati a bordo ma, il team di Strumenti Topografici ha voluto specificare quanto di superfluo esiste in questa frase. Sicuramente un drone dotato di GNSS aggiuntivo a bordo, riduce le tempistiche legate al rilievo, e perché no, anche all’elaborazione dei dati raccolti ma, non mettere e misurare nessun target a terra significherebbe non avere alcun dato certo da comparare alla nuvola di punti georeferita. Basta quindi rilevare un paio di target di “controllo” per capire realmente l’accuratezza del rilievo effettuato.

Ritornando al drone, posizionare il modulo RTK sul DJI Mavic 3E è davvero semplicissimo: basta rimuovere il piccolo tappo di gomma nella parte alta del drone per trovare la porta USB Tipe C nella quale va collocato il GNSS aggiuntivo.

Un semplice incastro e un giro alle viti di sicurezza e il Mavic 3E si trasforma da un normale drone ad un prodotto di fascia professionale con RTK di precisione a bordo.

Avere un servizio di correzioni (NTRIP o locale), accertarsi che il radiocomando del drone sia connesso ad internet e che tra drone e radiocomando ci sia uno stabile collegamento radio, sono presupposti fondamentali per garantire il corretto funzionamento del Mavic 3E in modalità RTK.

Se queste condizioni si verificano, è possibile avere la posizione centimetrica delle foto (oltre che ai rinex di volo e il timestamp), che saranno memorizzate nella scheda SD a bordo drone.

Nel test effettuato dal team di Strumenti topografici, per far funzionare questo sistema, sono state utilizzate le correzioni della rete HxGN SmartNet (in NTRIP) e un normale smartphone come router, per assicurare internet al radiocomando e ricevere correzioni differenziali.

Dopo aver montato il modulo RTK sul drone e aver acceso sia lui che il radiocomando, il primo step da effettuare è quello di attivare la Wi-Fi dell’RC e connetterlo ad una rete internet. Dopo una serie di inevitabili aggiornamenti di firmware, alla prima accensione, ecco la schermata principale nella quale si trova l’interfaccia di DJI Pilot 2.

dji.png

È possibile leggere l’intero articolo nel blog di Strumenti Topografici.

Il team di Strumenti Topografici ricorda, inoltre, l’appuntamento alle puntate successive della prova sul campo con DJI Mavic 3E Enterprise, il giovedì di ogni settimana.

Stay tuned!


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