Marco Di Fonzo, presidente dell'Istituto Nazionale di Scienza e Tecnica - APS, e Renzo Carlucci, direttore editoriale di GEOmedia, discutono sul futuro della costellazione Iride per l'osservazione della Terra.
Si affronta il tema del grande investimento, di circa 1,1 miliardi di euro stanziati per sviluppare la nuova costellazione satellitare, che diventerà la più importante costellazione europea di satelliti posta in orbita bassa, a 300-1000 km dalla superfice terrestre, e di cui ESA sarà il soggetto attuatore.
La nuova costellazione sarà realizzata in Italia e dovrà essere completata entro il 2026. Avrà scopi istituzionali e sarà utilizzata a sostegno delle attività della P.A., per realizzare un monitoraggio continuo dell’ambiente e della superficie del territorio Italiano. Iride prevede la messa in orbita di 34 satelliti con un'opzione addizionale di ulteriori 35 satelliti, tutti made in Italy, di diverse tipologie e dimensioni, che combinano sensori SAR, ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi.
Erogherà ben otto nuovi macro servizi relativi alla copertura del suolo, al dissesto idrogeologico, al monitoraggio meteo climatico, al controllo delle risorse idriche, al monitoraggio marino e costiero, alla qualità dell’aria, alla gestione delle emergenze e alla sicurezza (cyberattacchi).