ESA - Immagine della settimana: Meteor Crater (30 giugno 2024)

ESA - Immagine della settimana: Meteor Crater (30 giugno 2024)

In vista della Giornata Mondiale degli Asteroidi, la missione Copernicus Sentinel-2 ci porta sopra il Meteor Crater, noto anche come Barringer Meteorite Crater.

Circa 50 000 anni fa un meteorite di composti ferro-nichel, largo circa 30-50 metri, si schiantò in Nord America e lasciò un enorme voragine in quella regione che oggi è conosciuta come Arizona. Il violento impatto ha creato una buca a forma di ciotola di oltre 1200 metri di diametro e 180 metri di profondità in quella che un tempo era una pianura piatta e rocciosa.

Durante la sua formazione milioni di tonnellate di calcare ed arenaria sono stati espulsi dal cratere, coprendo il terreno con una coltre di detriti per oltre un chilometro ed in ogni direzione. Lungo il bordo furono proiettati grandi blocchi di pietra calcarea delle dimensioni di piccole case.

Una delle caratteristiche principali del cratere è la sua forma squadrata, che si ritiene sia stata causata da difetti nella roccia che ne hanno determinato il distacco in quattro direzioni al momento dell'impatto.

L'ampia prospettiva di questa immagine mostra il cratere nel contesto dell'area circostante. L'impatto è avvenuto durante l'ultima era glaciale, quando la pianura intorno era ricoperta da una foresta dove pascolavano mammut e bradipi giganti.

Nel corso del tempo il clima è cambiato ed è divenuto secco. Il deserto che vediamo oggi ha contribuito a preservare il cratere limitandone l'erosione, il che lo rende un luogo eccellente per conoscere il processo di craterizzazione da impatto.

I crateri da impatto fanno inevitabilmente parte dell'esistenza di un pianeta roccioso. Si verificano su ogni corpo planetario del nostro Sistema Solare, indipendentemente dalle dimensioni. Studiando i crateri da impatto e i meteoriti che li causano possiamo acquisire maggiori informazioni sui processi e sulla geologia che modellano il nostro intero Sistema Solare.

Negli ultimi due decenni l'ESA ha tracciato ed analizzato gli asteroidi che transitano vicino alla Terra. I prossimi telescopi Flyeye dell'ESA esamineranno il cielo alla ricerca di questi oggetti vicini alla Terra, utilizzando un esclusivo progetto di occhio composto con il compito di catturare immagini a campo largo, che miglioreranno il rilevamento di asteroidi potenzialmente pericolosi.

La sonda Hera dell'ESA, che verrà lanciata entro la fine dell'anno, esplorerà da vicino gli asteroidi, migliorerà la nostra comprensione di questi corpi celesti e ci consentirà di prepararci meglio per i potenziali futuri sforzi di deviazione di questi corpi celesti.

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Meteor Crater


Ahead of Asteroid Day, the Copernicus Sentinel-2 mission takes us over the Meteor Crater, also known as the Barringer Meteorite Crater.

Around 50 000 years ago, an iron-nickel meteorite, estimated to be 30-50 metres wide, smashed into North America and left a massive hole in what is today known as Arizona. The violent impact created a bowl-shaped hole of over 1200 metres across and 180 metres deep in what was once a flat, rocky plain.

During its formation, millions of tonnes of limestone and sandstone were blasted out of the crater, covering the ground for over a kilometre in every direction with a blanket of debris. Large blocks of limestone, the size of small houses, were thrown onto the rim.

One of the crater’s main features is its squared-off shape, which is believed to be caused by flaws in the rock which caused it to peel back in four directions upon impact.

The wide perspective of this image shows the crater in context with the surrounding area. The impact occurred during the last ice age, when the plain around it was covered with a forest where mammoths and giant sloths grazed.

Over time, the climate changed and dried. The desert that we see today has helped preserve the crater by limiting its erosion, which makes it an excellent place to learn about the process of impact cratering.

Impact craters are inevitably part of being a rocky planet. They occur on every planetary body in our solar system – no matter the size. By studying impact craters and the meteorites that cause them, we can learn more about the processes and geology that shape our entire solar system.

Over the past two decades, ESA has tracked and analysed asteroids that travel close to Earth. ESA’s upcoming Flyeye telescopes will survey the sky for these near-Earth objects, using a unique compound eye design to capture wide-field images, which will enhance the detection of potentially hazardous asteroids.

ESA’s Hera spacecraft, launching later this year, will closely explore asteroids and improve our understanding of these celestial bodies and help us better prepare for potential future asteroid deflection efforts.

[Credits: contains modified Copernicus Sentinel data (2024), processed by ESA - Translation: Gianluca Pititto]

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