E’ stata un’importante esperienza di confronto, ascolto e partecipazione la Conferenza ASITA 2022 tenutasi a Genova e che si è chiusa oggi. Un particolare ringraziamento alla Presidente ASITA Monica Sebillo, a tutti gli organizzatori e ai partecipanti che hanno consentito questo successo, in qualche misura relativo anche al partenariato di disseminazione delle Riviste Geomedia e Archeomatica.
Sono tanti gli aspetti che hanno caratterizzato l’evento che ci ha portato a riflettere sul ruolo della Geomatica in questo particolare momento. A parte il fatto di essere usciti (speriamo) dall’isolamento della pandemia, seppure mitigata dalle comunicazioni online e dai convegni ibridi, la riscoperta del rapporto professionale in presenza è stato importante. Di certo è emerso il grande discorso della direzione futura della Geomatica, che, avendo dato moltissimo nel passato, si trova ora ad esplorare nuovi orizzonti e ambiti applicativi, non ultimo e non il più nuovo, forse fra tutti il più moderno proprio per le implicazioni nella ricerca terrestre e, cioé, il settore spaziale.
Tra questi importante rilievo ha avuto la sessione dal titolo ‘La Geomatica vista da Copernicus’, coordinata da Bernardo De Bernardinis, che ha mostrato quale sia l’impatto dell’Osservazione della Terra nel PNRR: in numeri ne è scaturita un’esigenza aggiornata di oltre 2800 risorse umane solo sul piano della Geoinformazione da assumere all’interno della PA nei prossimi 3 anni. Un obiettivo certo raggiungibile sulla carta per l’ Amministrazione pubblica, ma senza dimenticare che gli esperti dovranno integrare alla formazione curricolare orientata l’impegno mirato all’ambito di specificità richiesto.
Per fortuna, la Conferenza pullulava di giovani e questo è stato un grande risultato: a naso è stato possibile valutare una presenza massiccia pari almeno al 40% dei presenti nella fascia d’età considerata “giovane”, tra i trenta e i quarant’anni.
Quasi una novità anche per una Conferenza come questa, che nel suo spettro di dibattito ha sempre dedicato molti spazi alla formazione, nodo della transizione tecnologica ed ecosostenibile, o verde, condiviso dall’intero paese, non solo sotto il profilo della produzione industriale più innovativa connessa alla ricerca, eccezionale come sempre per i numerosi espositori: specchiata dall’ascolto e dagli interventi anche a carattere universitario e con molte Università rappresentate, specialmente del Nord e del Centro Italia, data la sede di Genova prescelta dalla Federazione Asita quest’anno.
Il diversivo della visita all’Acquario di Genova inserita nel Programma dell’evento Asita 2022 ha posto l’accento, per nulla classificabile evasivo o istruttivo nel gioco solo per i più piccoli, su una delle tematiche più presenti alle istituzioni nazionali coinvolte sinergicamente dalla protezione dell’ecosistema marino e costiero, come l’ISPRA, l’Istituto Idrografico della Marina e l’IGM, per citarne alcune, ed ai programmi di ricerca europei: il ruolo rappresentato dal Mar Mediterraneo e non solo dai bacini fluviali e dalle risorse idriche sul territorio. Sarebbe inutile aggiungere che, gemellato a questa funzione, è il programma di mantenimento delle risorse alimentari derivate dalla pesca, dall’equilibrio delle specie marine e dei flussi della navigazione anche commerciale nel suo bacino, nell’interazione blu, vitali come l’aria che respiriamo.
Per concludere, è da sottolineare la straordinarietà delle Sedi che il Comune di Genova ha messo a disposizione della Conferenza nelle diverse giornate, tra queste il Palazzo Doria Tursi, sede municipale nel percorso museale di Palazzo Bianco ed il Palazzo della Meridiana, l’altrettanto celeberrimo Palazzo Grimaldi sulla Salita S. Francesco, turisticamente ancora di rado accessibile. Entrambi inseriti nel circuito dei Palazzi dei Rolli della Repubblica di Genova: il sito del centro storico di Genova per il quale nel 2006 c’è stata l’iscrizione nella lista dei siti dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco.
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