Si è chiusa ieri, a Milano, la mostra 'Archivi geografici senza luogo' a cura di Mediterra Editrice, un viaggio virtuale, attraverso le immagini che hanno dato forma a progetti geografico-narrativi.
Quando la visione dello spazio passa attraverso lo sguardo degli “esperti del territorio”, si materializza in altro, creando un nuovo punto di vista carico di filtri e di presenze.
Tutto quello che non percepiamo o non vediamo a prima vista, piano piano si svela.
Attraverso i materiali, le immagini elaborate, le quadricromie, le scelte continue e attente dei tagli e dei soggetti, il consueto diventa soggetto e si svela sotto una nuova luce.
Paesaggi, vegetazione, città, strade, scorci noti dalle autostrade, confini, case, alberi, montagne, presenze invisibilmente consuete, silenziose e fuggevoli, mai vistose, cariche di significante, che forse il nostro viaggiare intercetta e subito dimentica.
Guardarle attraverso fotogrammi ad altissima risoluzione fatti con voli aerei, o droni, o da terra, per poter riconoscere ogni luogo, ogni manufatto realizzato sul territorio italiano.
E questo Archivio ragionato di luoghi, di presenze, di racconto è oggi acquistabile a costi sorprendenti e pronto a riempire nuovi luoghi.
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