Progettare nuovi edifici e infrastrutture all’interno delle città è da sempre un lavoro complesso e spesso rappresenta una vera e propria sfida viste le difficoltà dovute ai numerosi fattori da tenere in considerazione.
E se è facilmente immaginabile che l’impatto economico dovuto a errori di progettazione può essere veramente notevole, recenti studi hanno sottolineato che in molti casi si tratta di errori non di carattere prettamente tecnico, ma dovuti a successivi cambiamenti del design di progetto, alla comunicazione inefficace e allo scarso coordinamento. E uno dei fattori che più di frequente è stato riscontrato, è la mancanza di un contesto che sia in grado di mostrare come un nuovo edificio può impattare sull’ambiente e sulle strutture circostanti.
Per ovviare a questo tipo di problematiche legate alla mancanza di una visione generale, attualmente i progettisti vengono aiutati dall’integrazione GIS & BIM, grazie al quale il progetto viene immerso nel contesto ambientale che lo circonda, con la possibilità di controllare e pianificare il territorio avendo una consapevolezza totale. Il GIS, infatti, aiuta a vedere il progetto modellato considerando l’ambiente circostante, comprese le reti sotterranee. Il BIM fornisce una vista 3D dettagliata della struttura in costruzione.
L’argomento è stato anche approfondito nel corso della recente Conferenza Esri Italia, nel corso della quale si è parlato delle ultime novità del mondo della gestione delle infrastrutture pubbliche e private, e del legame ormai imprescindibile con l’integrazione tra GIS & BIM. In particolare, nel corso dell’evento si è parlato del ruolo del 3D GIS, grazie al quale è possibile aumentare l’efficienza del workflow BIM.
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