Il passaggio al digitale ha certamente semplificato molti processi, risolvendo problematiche che appartenevano al passato. Tuttavia, questo cambiamento ha introdotto nuove sfide da affrontare. Un esempio emblematico è rappresentato dalle immagini dei fotogrammi aerei, che hanno rivoluzionato l’acquisizione della realtà dall’alto grazie ai supporti digitali. L’era delle complesse pellicole fotografiche a bordo degli aerei, come quelle negative larghe 24 cm e lunghe decine di metri, è ormai superata.
In passato, queste pellicole riportavano sul bordo dei fotogrammi informazioni cruciali come la località, l’altitudine media del volo (determinata con il barometro), l’assetto rilevato da una bolla sferica, i riferimenti per la calibrazione, la data e l’ora delle riprese. Questi fotogrammi rappresentano oggi una testimonianza storica difficilmente contestabile, fornendo prove precise dello stato di un territorio in un momento specifico. Alcune aziende di aerofotogrammetria, conservando i propri archivi, possono procedere a certificare la situazione di immobili in precise aree geografiche a una data specifica.
Molti di questi materiali storici sono stati digitalizzati, e il processo continua nelle Aerofototeche pubbliche o private. Tra le istituzioni più rilevanti si distingue l’Aerofototeca Nazionale, parte dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura. Questo archivio contiene dati storici fondamentali per lo studio delle trasformazioni del nostro territorio, con un ruolo cruciale nel settore della certificazione urbanistica e territoriale, come spesso documentato nelle pagine di questa rivista (Continua a leggere l'editoriale).
Consulta l'archivio online a questa pagina
In questo numero...
I singoli articoli sono disponibili in Open Access a questo link