Una delle conseguenze più evidenti del cambiamenti climatici è la sempre maggiore frequenza e violenza degli eventi metereologici estremi. Gli effetti di questi fenomeni sono devastanti in termini di perdite di vite umane, danni all’ambiente naturale e all’economia di territori, spesso già fragili. Le tecnologie geografiche offrono un valido supporto nella gestione delle emergenze: dalla possibilità di tracciare, mappare e monitorare i territori colpiti, alla pianificazione degli aiuti, alla prevenzione e mitigazione del rischio.
Nei giorni scorsi l’Uragano Dorian ha devastato le Bahamas e ha poi raggiunto Florida, Georgia e Carolina del sud. Migliaia di persone sono ancora disperse e almeno 70.000 persone sono rimaste senza casa. I dati climatici sono davvero impressionanti e la Croce Rossa internazionale ritiene che moltissime case delle isole Bahamas non saranno più abitabili.
Non appena è stata diramata l’allerta per l’uragano, Esri ha attivato l’Esri Disaster Response Program.
Si tratta di un programma di supporto alle organizzazioni che, in varie parti del mondo, si trovano ad affrontare catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, tsunami, etc.), fornendo gratuitamente software, dati, immagini satellitari, assistenza specializzata e supporto tecnico.
Attraverso un portale, Esri ha messo a disposizione una serie di web app, servizi e dati geografici a supporto di tutte le organizzazioni coinvolte nell’evento. I dati sono stati poi validati e aggiornati costantemente dagli esperti dei principali istituti preposti alla gestione dell’emergenza (NOAA, NWS, NHC, USGS, FEMA, etc.).
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