Fortunatamente, il pianeta è coperto da molte stazioni GPS permanenti, i dati delle quali sono resi disponibili a tutti gli eventuali utilizzatori grazie al prezioso servizio che molti centri di calcolo internazionali e nazionali forniscono quotidianamente con la messa in linea gratuita ed aggiornata.Nella Sezione di Bologna è stata ottimizzata una procedura automatica efficiente e a basso costo per l’archiviazione, per il processing e per tutte le analisi successive utilizzando un semplice ed economico PC (Linux OpenSuse). In tempo quasi reale il Dr. Giuseppe Casula e la Dr.ssa Arianna Pesci processano i dati e memorizzano le soluzioni giornaliere in un formato standard (noto come SINEX) che consente di lavorare in tempi rapidissimi per ottenere, in caso di urgenza o emergenza, dei risultati precisi ed affidabili in termini di monitoraggio del campo di spostamento e delle variazioni in atto nel territorio. Questo è utilissimo nell’ambito di studi di carattere geodinamico, tettonico, vulcanico, dissesto idrogeologico, ecc. Inoltre, cosa non sempre semplice, il sistema permette di ottenere soluzioni credibili nei differenti sistemi di riferimento internazionali, per uno scambio di informazioni sempre idoneo.
Un esempio della grande versatilità del metodo utilizzato, che è bene ribadire funziona con costi ridicoli di gestione ed in modo semi-automatizzato, è il calcolo del campo di velocità e la stima del tasso di deformazione nell’Isola di Santorini. E’ stata infatti ottenuta in pochi giorni di lavoro una informazione accurata sull’espansione della caldera del vulcano dal gennaio 2011 ad oggi, nel sistema di riferimento IGS08.
I risultati parlano da soli, mostrando una chiara distribuzione radiale delle velocità di spostamento dei 6 punti di parecchi centimetri l’anno, con una variazione relativa tra stazione e stazione superiore a 10 (cm/y); in quota si osserva un chiaro sollevamento generale fra i 3 ed i 5 (cm/y). Le deformazioni areali corrispondenti al campo radiale di velocità sono dell’ordine di 3-4*10-5 (y-1) in un’area di appena 10*10 km2.
Nella figura è riepilogato l’intero risultato ottenuto. Si vedono le velocità orizzontali (rosso) e verticali (arancio) che mostrano un chiaro allargamento e sollevamento, con il tipico effetto della bolla che si gonfia.
Le tabelle rappresentano le serie temporali delle coordinate delle stazioni nelle 3 componenti (Est, Nord, e Verticale (Up)).
La deformazione, moltiplicata per la distanza (in metri) indica lo spostamento. Quindi, se la deformazione è 2*10^(-5) vuol dire che in 10 km lo spostamento annulale è 2*10^(-5)*10*10^3=0.2 metri cioè 20 cm.
Sul prossimo numero di GEOmedia troverete un report dettagliato sul lavoro di monitoraggio con una descrizione di dettaglio degli obiettivi e dei metodi utilizzati, a cura di Arianna Pesci(1), Giordano Teza(2), Giuseppe Casula(1), Enzo Boschi(3).
(1) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna
(2) Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Geoscienze
(3) Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Fisica
(Fonte: INGV)